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Vitalizi politici calabresi costano 6 milioni ogni anno

Vitalizi politici calabresi costano 6 milioni ogni anno

Prima li hanno aboliti, nella scorsa legislatura. Adesso provano a farli tornare. In Regione Calabria si torna a parlare di vitalizi politici calabresi, dopo che è stata depositata una proposta di legge che ha raccolto molte adesioni sia di maggioranza che di opposizione.

La proposta nell’oggetto recita: “Disciplina del sistema previdenziale di tipo contributivo e del trattamento di fine mandato per i consiglieri regionali”. Una nutrita squadra di consiglieri, primo firmatario Mimmo Battaglia (PD), ha presentato una proposta di legge. Già all’esame della commissione Affari Istituzionali, per introdurre una “pensioncina” e una sorta di Tfr per i consiglieri.

In Calabria sono circa 130 gli ex Consiglieri regionali che beneficiano del vitalizio mensile, per una spesa annuale di circa 6 milioni di euro. Con questo provvedimento normativo, una volta approvato, la cifra annuale potrebbe aumentare sensibilmente.

Vitalizi politici calabresi

La “ricchissima” Regione Calabria spende ogni anno solo per i vitalizi degli ex circa 6 milioni di euro. Rispetto ai quasi 2 della Toscana. Solo il governatore incassa oggi complessivamente circa 22 mila euro tra indennità e vitalizi vari.

Nel 1980, a 27 anni, è consigliere regionale. Nel 1985 diventa assessore. Nel ’90 diventa sindaco di San Giovanni in Fiore (CS). Poi parlamentare per quattro legislature, dal 1992 al 2006. Due mandati da presidente della Provincia di Cosenza e, infine, governatore.

Proprio grazie alla prima elezione del 1980 Oliverio percepisce il vitalizio. Questa la situazione in Italia. Vige la confusione più totale. In parte perché la competenza in materia spetta alla singola Regione. E in parte perché la Casta è sempre la Casta.

Quanto guadagna un consigliere regionale?

I tempi delle vacche grasse sono finiti da tempo. Attualmente i consiglieri guadagnano 5.100 euro lordi al mese. A questi si aggiungono 6.000 euro lordi per spese di esercizio del mandato.

Si tratta di una somma forfettaria che ha sostituito (dopo lo scandalo di “Rimborsopoli“) i rimborsi spese a piè di lista. Nella cifra sono compresi gli spostamenti, l’attività istituzionale, e tutti gli adempimenti politici che toccano ai consiglieri.

Infine c’è anche l’indennità di funzione che varia dalle 1.500 euro che toccano ai capigruppo o presidenti di commissione, ai 2.000 per gli assessori e il vicepresidente del consiglio ai 2.700 per il Presidente della giunta e del consiglio.

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